Lo stress cronico

Il benessere quotidiano, quanto ne sappiamo? 

La vita è un susseguirsi di esperienze, ognuna delle quali plasma la nostra psiche in modi unici e, a dire di molti, anche permanenti.

Osservando il passato, ci si rende conto di come certe situazioni, seppur ormai superate, possano ancora esercitare una significativa influenza sulla nostra salute mentale e sulle nostre azioni. La propria evoluzione nonostante ci renda razionalmente consapevoli della qualità delle nostre azioni passate, può in ogni caso generare stati emotivi con tendenza negativa che possono sia perdurare che presentarsi in modo causale. 

Ognuno di noi reagisce in modo diverso ai propri disagi, anche a seconda del punto in cui si trova nella propria vita. Alcuni potrebbero guardar al passato con orgoglio, riconoscendo miglioramenti negli atteggiamenti, mentre altri potrebbero continuare a svalutarsi, incapaci di superare il presente. Alcuni, infine, potrebbero guardare al passato con indifferenza, come se non fosse mai appartenuto loro.

Le sfumature delle nostre emozioni, spesso inconsce, giocano un ruolo cruciale nel modellare il nostro senso di autoefficacia. Ciò solleva domande importanti: quanto pesano questi sentimenti e influenzano la nostra prospettiva futura? Ma soprattutto quanto pesano al corpo e quanto queste tensioni perpetue ci limitano?

Lo stress è qualcosa di innato

Lo stress, innanzitutto, è una risposta istintiva innata, un regalo evolutivo che ci ha permesso di sopravvivere attraverso azioni immediate e incontrollate. Tuttavia, i nostri antenati avevano il vantaggio di tempi più dilatati per ripristinare l’equilibrio del corpo. Le emozioni, in particolare quelle universali come rabbia, paura, tristezza, felicità, sorpresa e disgusto, sono associate a queste risposte innate.

Ma ci sono molte altre emozioni, plasmate dai valori culturali acquisiti nella vita.

La costante esposizione a ritmi elevati, oltre ad desensibilizzarci dalle emozioni che ne scaturiscono, può generare tensioni che, nel breve termine, alterano la nostra bilancia interna e, nel lungo termine, danneggiano il nostro la nostra salute fisica e mentale, impedendo al corpo di ritrovare la sua omeostasi. Lo stress cronico ci fa spendere più risorse in termini energetici perché oltre all’impedire al corpo di ritornare ad uno stato  normalità (quella che costa il giusto) modifica la nostra percezione degli eventi: quando sei abituato a portare carichi dopo un pò non ci fai più caso. 

Il peso delle emozioni: un esempio concreto 

Immaginiamo di aver appena vissuto una discussione carica di rabbia. Nel breve termine, potremmo cercare modi per esternare questa emozione, magari “abusando” di chiunque ci abbia dato una qualche opportunità. Nel lungo termine, potrebbe verificarsi una trasformazione interna: la continua incapacità di gestire la rabbia  e il mantenimento di uno stato di attivazione prolungato potrebbe portare al silenziamento del disagio, a discapito delle nostre energie e del corpo.

Questo esempio evidenzia sia la complessità delle dinamiche umane che quanto sia in molti caso complesso la ricerca di soluzioni utili per ridurre e eliminare definitivamente. i disagi.

Meccanismi di difesa e crescita personale

Le esperienze personali costruiscono convinzioni e modelli comportamentali che ci forniscono sicurezza nel navigare avanti e indietro nel tempo.

Sia in modo positivo che negativo, i modelli di riferimento e i meccanismi di difesa ci influenzano profondamente ma sono anche quelli a cui ci aggrappiamo se qualcosa viene percepita come minaccia.

Anche coloro con cui siamo cresciuti contribuiscono nella formazione di questi (nel bene o nel male) per affrontare la vita, per gestire (o non gestire) emozioni e relazioni, modellando tali insegnamenti, nel migliore dei casi, secondo le nostre inclinazioni personali ma non sempre è così.

Tuttavia, indipendentemente dalla base familiare, le emozioni spesso ricevono poca considerazione proprio a livello culturale, relegandole spesso ai capricci infantili. È cruciale comprendere che la nostra condizione non è immutabile; le nostre capacità ci offrono la possibilità di trasformarci senza limiti.

Dipende solo da noi: siamo pronti a metterci in gioco e in che modo?

L’arte della trasformazione nel lavorare lo stress cronico

Affrontare lo stress cronico richiede introspezione e consapevolezza delle proprie emozioni, significa aprire la mente al dubbio. Dobbiamo imparare a gestire il peso del passato, trasformando le esperienze negative nel migliore dei modi, sfruttandole come opportunità.

Siamo artefici del nostro destino e delle nostre emozioni e di tutto quello che riguarda le dinamiche tra stress, emozioni e benessere. Solo in questo modo potremo avere sempre più potere per plasmare un futuro per noi più equilibrato e soddisfacente.

L’unica cosa certa per intraprendere questa strada è che ci vuole tempo, pazienza e amore. 

dott.a Valentina Vitolo

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